MDSL E' VICINO A TUTTI I COLLEGHI DELLA DOGANA DI MALPENSA |
Il Gruppo del Movimento Democratico di Somma Lombardo Area Malpensa e
Lombardia, nella persona del suo Fondatore Paolo Rodo Frangiamore ritiene doveroso
risponde all’articolo pubblicato sul Corriere il 14 ottobre scorso, scritto dal signor Francesco Casile alla
gentile signora Bossi Fedigrotti la quale l’ha poi pubblicato.
MDSL essendo
soprattutto un Movimento d’Opinione che
si occupa dei fatti che interessare
tutti i cittadini residenti in Somma Lombardo e nelle zone limitrofe lo Scalo
di Malpensa ritiene che questo sia un giusto motivo verso il quale fare un po’
di chiarezza e perciò riferisce quanto segue:
Nel 2014
sono ancora tante le persone convinte che l'impiego pubblico sia destinato a
uomini e donne scansafatiche che, certi/e dello stipendio a fine mese, scaldano
la sedia dalla mattina alla sera, sempreché non decidano, addirittura, di
restare a casa per una, ovviamente falsa, malattia.
Da una
riflessione di questo tipo deve essere scaturita la lettera/segnalazione del
Sig. Francesco CASILE, riguardante il presunto disservizio, documentato
addirittura con fotografie, presso lo sportello doganale dell'Aeroporto di
Malpensa.
Sento il
bisogno di informare il Sig. Francesco, così come tutti i lettori del Corriere
che ne hanno condiviso lo sfogo, che la situazione da lui descritta può e DEVE
essere letta in modo diverso.
Lavoro in
Dogana da oltre trent'anni, conosco particolarmente bene la realtà di Malpensa,
vi posso assicurare che i lavativi soggiornano altrove.
Le
procedure doganali (e non) a seguito delle quali il passeggero non residente in
ambito comunitario recupera l'IVA abbinata ai prodotti di uso personale
acquistati in Italia o in un altro paese della Comunità, comportano un iter
particolarmente complesso, dato altresì il numero sempre crescente dei
richiedenti.
La Dogana
che come tutti gli Enti pubblici, da vent' anni a questa parte, non riesce a
bandire concorsi per l'assunzione di personale (questa è una realtà che
evidentemente il Sig. Francesco non conosce...), cerca di sostenere l'improba
mole di lavoro settando le turnazioni del proprio personale con la massima dose
di discernimento possibile, cerca altresì nel contempo di impiegare un criterio
di controllo consono al numero, alla complessità ed alla molteplicità dei casi
che quotidianamente si presentano al/ai funzionari in turno.
Detto ciò,
il Sig. Francesco che è certamente un "Uomo di Mondo", dovrebbe anche
sapere che i rappresentanti delle varie popolazioni del pianeta non sempre
brillano per stile e correttezza !, nel caso in questione, chi è tenuto ad esercitare le forme di
controllo dettate dalla normativa vigente, viene pertanto sottoposto, quotidianamente,
a un affaticamento davvero rilevante.
Se
nell'ambito dell'Aeroporto di Malpensa devono essere aperti contemporaneamente
sei uffici della Dogana per i controlli antidroga, valutari e per tutte le
ulteriori casistiche di settore, il numero ESIGUO, dei funzionari in turno, non
sempre consente l'apertura simultanea di due, tre o cinque sportelli al
"Tax Free".
In attesa dell'imminente
"informatizzazione" del servizio di rimborso, il Sig. Francesco dovrà
rassegnarsi alle problematiche che scaturiscono dalla riduzione degli organici
citata poc'anzi, certo del fatto che, sino ad oggi, i Funzionari di Dogana
hanno fatto il massimo e, forse, anche più del massimo, per garantire ai
passeggeri richiedenti l'agognato rimborso.
Questo lo
dico con cognizione di causa perché, ripeto, conosco benissimo la realtà di
Malpensa. !
Se poi gli
è capitata la sfortuna di presentarsi in Dogana con il figlioletto al momento
del cosiddetto "cambio turno", per cortesia, non ne faccia un dramma,
quanti di noi sono giunti al casello dell'autostrada proprio mentre la luce di
uno o più sportelli passava dal verde al rosso.
Nessun
torbido motivo si nasconde dietro le lunghe code al Tax Free, nessun soldo
"resta in Dogana" !
Quest'ultima
illazione, scioccante per chi come me vive l'ambito doganale, è certamente
frutto della NON conoscenza delle regole patita dal Sig. Francesco. I soldi, al
limite, potrebbero restare ai negozianti che hanno venduto i prodotti, non
certo alla Dogana !
Incassiamo
quindi, ancora una volta, la non riconoscenza di chi fa finta di non
comprendere la complessità di taluni lavori, che vede nel pubblico il marcio
"sempre e comunque" e che spara veleno sul nostro Paese, vizio
quest'ultimo, consentitemi di azzardare questa ipotesi, endemico soprattutto
nei nostri stessi connazionali residenti all'estero.
Con
ossequio porgo i miei più distinti saluti ai lettori ed al giornale.
MDSL Fondatore Paolo Rodo Frangiamore
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